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29/04/2019 - Approvate le Linee guida operative per la cooperazione col Tribunale di Tivoli per la protezione e tutela delle vittime di violenza domestica con riferimento ai procedimenti civili (consultabile).
La Procura di Tivoli, in attuazione della normativa internazionale e nazionale e della Risoluzione del CSM del 9 maggio 2018, ha approvato linee guida sul ruolo del Pubblico Ministero nei procedimenti civili di separazione, divorzio e relativi ai minorenni e, dunque nei rapporti col Tribunale civile (giudice istruttore e Tribunale collegiale), in particolare in presenza di situazioni di violenza domestica, con specifico riferimento ai reati di maltrattamenti, atti persecutori, violenza sessuale, lesioni aggravate da rapporti di coniugio e parentela.
Si incrementa il ruolo del pubblico ministero nell’esercizio delle competenze previste dal codice civile e dal codice di procedura civile in presenza di condotte violente ai danni del coniuge e/o dei figli minori ovvero pregiudizievoli per i figli minori.
Ai sensi dell’art. 69 c.p.p. sarà esercitata l’azione civile nei casi previsti dalla legge, ivi compresa l’ipotesi in cui siano ravvisate condotte violente ai danni del coniuge (pregiudizievoli anche per i figli) e/o del figlio, chiedendo:
1. la decadenza della responsabilità genitoriale del genitore che esercita la violenza (artt. 330-336 c.p.c.);
2. l’adozione dei provvedimenti consentiti ai danni del genitore che esercita la violenza (artt. 330 e 336 c.p.c.).
Ai sensi dell’art. 70, co. 1, nn. 1 e 2, c.p.c., sarà esercitato il dovere di intervento nelle cause matrimoniali, comprese quelle di separazione personale dei coniugi.
Il ruolo assegnato al Pubblico Ministero nel processo sarà, comunque, valorizzato e incrementato al fine di consentire al Tribunale di avere maggiori cognizioni sulla situazione familiare oggetto del procedimento e di valutare l’emissione dei provvedimenti ritenuti più urgenti ed opportuni, anche al fine di salvaguardare l’incolumità psicofisica delle parti coinvolte.
Il Procuratore della Repubblica
dott. Francesco Menditto
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