Presso i locali della Procura della Repubblica, con il Protocollo d’intesa sottoscritto in data 29/11/16 insieme all’Ordine degli Psicologi del Lazio, all’Azienda Unità Sanitaria Locale Roma 5, al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Tivoli ed alla Camera Penale di Tivoli, è attivo dal 16 gennaio 2017 un servizio integrato di protezione delle vittime di reato in condizioni di particolare vulnerabilità e di violenza di genere.
Il Servizio, garantendo riservatezza e gratuità, è organizzato per offrire uno spazio accogliente di ascolto, informazione e orientamento per le vittime vulnerabili come individuate dagli artt. 90 quater e 351, comma 1 ter c.p.p. e dal considerando n. 38 Direttiva 2012/29/UE, abbracciando un’ampia gamma di reati che vanno dall’abuso, sfruttamento e maltrattamento dell’infanzia alla violenza di genere.
Chi ascolta le vittime dei reati? Chi può dar loro indicazioni quando devono presentare una denuncia o aver informazioni su come si svolge un procedimento penale, sui loro diritti o sui sistemi di protezione previsti? Come orientarsi sul territorio per trovare strutture o professionisti a cui rivolgersi in caso di bisogno di assistenza? Il servizio nasce per dare risposta a questi interrogativi e in generale dall’esigenza di fornire una prima protezione alle vittime di reato, così come richiesto dalla normativa internazionale, fornendo una prima accoglienza psicologica e un accompagnamento verso i servizi presenti sul territorio.
La gestione del Servizio è affidata a personale specializzato in possesso di adeguate conoscenze e competenze in ambito psicologico-giuridico, con particolare riferimento all’ascolto e alla relazione con le vittime; il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e la Camera Penale di Tivoli assicurano un turno quotidiano di reperibilità a chiamata di avvocati per fornire informazioni alle vittime.
Il servizio è destinato agli utenti privati (persone adulte o minorenni) che vivono in forma diretta e/o indiretta l’esperienza di abuso, maltrattamento, violenza come sopra descritti nonché ad operatori/trici di servizi pubblici (insegnanti, forze dell’ordine, personale socio-sanitario, etc.) e/o professionisti privati che intendano avere delle informazioni anche al fine di essere indirizzati verso la denuncia